Questo primo studio sui pigmenti è stato realizzato per cominciare a sperimentarne il comportamento, specialmente nel rapporto caldi/freddi e la consistenza della pasta, formata dal pigmento in polvere diluito con olio di lino.
Sono emersi alcuni primi dati: l’Indaco (al centro) è il blu più scuro, che più si avvicina al nero soprattutto se meno diluito e più corposo e coprente; il Verde pappagallo (terza colonna verticale da sinistra) è difficile da stendere se si vogliono ottenere campiture piatte; al contrario il Verde ossido (quinta colonna verticale da sinistra) è il verde più compatto e coprente di tutti; il Verde foresta (il primo verde al centro) è un verde molto scuro e trasparente, e può variare di molto la sfumatura della sua tinta rispetto alla concentrazione di colore utilizzata. I rossi e i gialli trasparenti sono stati usati invece nella loro versione più compatta (ossia con meno diluente); il risultato è un “effetto vernice”, di colore smaltato e lucido, la cui stesura è molto difficile da ottenere omogenea. Anche dalla foto si può vedere che nel caso di alcuni gialli e alcuni rossi il colore si concentra in alcuni punti, lasciando delle zone più trasparenti.
Altro dato che emerge dall’insieme è la luminosità dei pigmenti caldi sui pigmenti freddi in secondo piano, applicati quando questi ultimi si erano completamente asciugati.
Questa illustrazione mostra a confronto 82 pigmenti. L’utilità di avere questa sorta di inventario dei pigmenti diluiti con olio, è che le loro caratteristiche vengono rese immediatamente visibili ed è possibile uno stretto confronto. In tal modo è possibile vedere quali pigmenti hanno tonalità simili e allo stesso tempo le piccole differenze tra essi, così come il loro grado di compattezza e opacità sulla tela.
- La stesura. Anzitutto è possibile vedere che ogni pigmento si stende sulla tela in maniera diversa. I colori più compatti e spesso opachi si stendono in maniera più uniforme; viceversa i colori più trasparenti e lucidi, spesso i laccati e le terre, lasciano intravedere non solo zone di colore più o meno concentrate formando delle sfumature, ma la pennellata stessa. Questo si nota particolarmente nel: Blu ercolano, Blu cobalto, quasi tutte le terre, Verde smeraldo, Verde pappagallo, Verde 4fr, Terra verde, Terra di Vicenza, Cinabro, Magenta, i Rossi laccati e il Bianco di Spagna.
I pigmenti che invece formano una campitura piatta perfettamente omogenea sono: Nero ossido, Nero fumo, Nero vite, Porpora, Viola di marte, Verde ossido di cromo, Ossido morellone, Bruno di marte, Rosso e Bordeaux di cadmio, Bianco di titanio.
- Toni simili, differenze: il Giallo di cadmio chiaro e il Giallo cromo hanno un tono molto simile, ma il primo registra una maggiore compattezza e uniformità. La Lacca viola è più compatta e accesa del Viola oltremare, che è un viola leggermente spento. Il Blu ercolano è più chiaro e più trasparente del Blu omega. Tra i verdi accesi laccati il Verde pappagallo è quello che verte maggiormente verso il giallo e il più trasparente; il Verde solex è più azzurognolo e si stende meglio, più uniformemente, e il Verde 4fr si trova tra i primi due per entrambe le caratteristiche. Il giallo più chiaro e trasparente è il Giallo limone cz2, seguito dal Giallo chiaro solido. Il Cinabro artificiale e il Rosso laccato chiaro sono molto simili, ma il primo è più intenso e più aranciato, mentre il secondo è più tenue e più rosato. Il Rosso laccato scuro è un bel rosso acceso, simile di tono al Rosso segnale, che però è più disomogeneo nella stesura e meno acceso. L’Arancio ercolano è più acceso, intenso e trasparente dell’opaco Minio di piombo puro, molto vicino a lui come tonalità. Il Bianco di titanio verte leggermente sul crema rispetto al bianchissimo Zinco.
I pigmenti usati sono (da in alto a sinistra): 1. Nero ossido, 2. Grafite, 3. Nero avorio, 4. Nero fumo, 5. Nero Roma, 6. Nero vite, 7. Viola di marte, 8. Porpora, 9. Lacca rosa di Francia, 10.Viola oltremare, 11. Blu cemento, 12. Blu ftalo, 13. Lacca viola, 14. Blu omega, 15. Blu cobalto imitazione, 16. Blu ercolano, 17. Blu minerale, 18. Blu oltremare, 19. Blu cobalto, 20. Blu di Prussia, 21. Indaco, 22. Ocra rossa, 23. Ocra Avana, 24. Ocra dorata, 25. Ocra dunkel, 26. Rame, 27. Oro perla, 28. Verde smeraldo, 29. Ossido di cromo, 30. Verde pappagallo, 31. Verde 4fr, 32. Verde foresta, 33. Verde solex, 34. Verde veronese, 35. Verde vagone, 36. Verde veronese, 37. Giallo infuocato, 38. Giallo limone, 39. Giallo di marte, 40. Giallo di cadmio chiaro, 41. Giallo di Napoli, 42. Giallo chiaro solido, 43. Giallo limone cz2, 44. Giallo cromo, 45. Giallo di cadmio scuro, 46. Giallo ossido, 47. Terra verde, 48. Giallo kc4, 49. Giallo margherita, 50. Arancio di cadmio, 51. Ossido morellone, 52. Terra verde Nicosia, 53. Terra di Siena naturale, 54. Terra d'ombra naturale, 55. Bruno di marte chiaro, 56. Terra di Siena bruciata, 57. Terra di Vicenza, 58. Terra d'ombra bruciata, 59. Bruno di marte scuro, 60. Terra gialla, 61. Terra d'ombra naturale Cipro, 62. Terra rossa, 63. Arancio di marte, 64. Arancio ercolano, 65. Minio di piombo puro, 66. Rosso di cadmio chiaro, 67. Rosso carminio, 68. Cinabro, 69. Rosso di cadmio scuro, 70. Magenta, 71. Rosso di marte, 72. Rosso inglese, 73. Rosso segnale, 74. Rosso veneto, 75. Rosso Baltimora, 76. Rosso Pozzuoli, 77. Rosso sinopia, 78. Rosso laccato chiaro, 79. Rosso laccato scuro, 80. Bianco di zinco, 81. Bianco di Spagna, 82. Bianco perlescente, 83. Bianco di titanio.
Questa illustrazione ha permesso di indagare:
- la compattezza dei pigmenti e il loro potere coprente;
- il loro comportamento quando si sovrappongono;
- il tempo di asciugatura.
Un’osservazione da fare subito riguarda il supporto di questo dipinto: si tratta infatti di carta telata di media qualità, che ha portato alcuni pigmenti a ingiallirsi dopo qualche anno dalla sua realizzazione. Per esempio è possibile notare che i pigmenti Bianco di Spagna, Giallo chiaro solido, Giallo di cadmio scuro, Giallo di Napoli, Giallo onice, Violetto manganese e alcune terre, presentano un tono giallo-bruno che non gli appartiene.
Questo studio ha rivelato che alti valori di compattezza, potere coprente e potere colorante non necessariamente coesistono nello stesso pigmento. Inoltre, rispetto alle caratteristiche della tinta sottostante, il colore sovrapposto può variare. Per esempio i pigmenti laccati e trasparenti perdono di luminosità qualora apposti su una tinta scura e compatta (vedi esempio). Sui pigmenti “granulosi”, non lisci che non si sciolgono completamente nell’olio e dunque presentano un aspetto leggermente terroso, anche i più liquidi si stabilizzano e risaltano (vedi esempio). Alcune terre, anche se più trasparenti dei colori compatti, danno degli effetti molto interessanti, quasi metallici (vedi il Terra verde, Terra verde Nicosia, Terra di Vicenza, come nell'esempio). Invece quando sono delle tinte molto lucide e lisce a fare da base, esse tendono a far “scivolare” le velature, rendendole ulteriormente trasparenti (vedi esempio).
In seguito a questo studio è stato possibile individuare dei comportamenti simili tra le diverse tinte.
- I pigmenti molto compatti e coprenti sono: Ossido di cromo, Bordeaux di cadmio, Rosso di marte, Arancio di cadmio, Nero fumo, Rosso di cadmio, Bruno di marte, Viola di marte, Nero ossido, Porpora, Arancio di marte, Rosso Baltimora, Giallo di cadmio scuro, Cobalto turchese, Verde oltremare, Nero avorio.
- Un gradino sotto si trovano: il Giallo di Napoli, Bianco di titanio, Minio di piombo puro, Giallo di cadmio chiaro, Giallo di marte, Ossido morellone. Questi ultimi sono dei colori compatti, opachi e coprenti ma leggermente meno del primo gruppo, anche spesso a causa della chiarezza di tono.
- Un altro insieme è formato dai pigmenti con una tinta molto forte non opaca: Violetto manganese, Rosso sinopia, Blu ftalo, Blu minerale, Giallo margherita, Blu cemento, Verde smeraldo.
- Infine, la Grafite, il Verde vagone e il Rosso carminio hanno in comune la non completa solubilità, che rende il colore particolarmente “terroso”, come contenente piccoli granelli di pigmento solido, non disciolto. Una volta asciutti si presentano ruvidi al tatto.
Qui di seguito i particolari dell’illustrazione, di cui viene indicato il pigmento usato per il fondo, ossia il rettangolo più grande, e le tre strisce a esso sovrapposte.
Questa illustrazione ha permesso di esplorare le variazioni di tono rispetto alla maggiore o minore quantità di diluente (olio di lino) unito al pigmento in polvere. In alcuni casi, specialmente per i pigmenti già di loro natura trasparenti, poco diluente in più è stato sufficiente a schiarirli del tutto. In altri casi, specialmente per i colori opachi e dal potere colorante alto, 2 o 3 gradi di diluizione hanno mostrato un’interessante gradazione tonale.
Una maggiore diluizione dei neri ha permesso di individuare con più precisione la tonalità verso cui ognuno di essi tende. Il Nero fumo, che si mantiene il più scuro anche dopo una maggiore diluizione, è il più neutro e verte sul grigio, mentre il Nero Roma è il nero che più si avvicina al bruno, seguito dal Nero vite. La Grafite mantiene un tono argentato. Gli altri risentono del tono giallastro presente naturalmente nell’olio di lino. Il “reticolato” e gli angoli dell'illustrazione sono un misto di: Grafite, Rosso carminio, Blu ftalo, Giallo limone.
I colori presenti sono: 1. Giallo chiaro solido 2. Giallo limone cz2 3. Giallo cromo 4. Giallo kc4 5. Giallo di cadmio chiaro 6. Giallo onice 7. Giallo di Napoli 8. Giallo margherita 9. Limonite 10. Giallo di marte. 11. Giallo ossido 12. Terra gialla 13. Ocra Dunkel 14. Giallo infuocato 15. Giallo limone 16. Giallo di cadmio scuro 17. Arancio di cadmio 18. Arancio ercolano 19. Minio di piombo puro 20. Cinabro 21. Rosso laccato chiaro 22. Rosso laccato scuro 23. Rosso carminio. 24. Rosso segnale 25. Magenta 26. Lacca rosa di Francia 27. Porpora 28. Bordeaux di cadmio 29. Rosso di cadmio scuro 30. Viola di marte 31. Viola oltremare 32. Lacca viola 33. Violetto manganese 34. Blu oltremare 35. Blu cobalto 36. Blu cobalto imitazione 37. Blu ercolano 38. Blu cemento 39. Blu manganese 40. Blu omega 41. Blu minerale 42. Blu ftalo 43. Blu di Prussia 44. Indaco 45. Cobalto turchese 46. Verde oltremare 47. Verde smeraldo 48. Verde foresta 49. Verde ossido di cromo 50. Verde vagone 51. Verde veronese 52. Verde 4fr 53. Terra di Siena bruciata 54. Bruno di marte chiaro 55. Terra d'ombra bruciata 56. Ossido morellone 57. Terra d'ombra naturale 58. Bruno Cassel 59. Nero Roma 60. Nero vite 61. Nero fumo 62. Nero avorio 63. Nero ossido 64. Grafite.
Contorno e angoli: misto di Grafite, Rosso carminio, Blu ftalo, Giallo limone.
In questa illustrazione alcuni pigmenti con basso potere coprente, più o meno trasparenti, sono stati posti su campiture di colori compatti e coprenti (dal potere coprente 4 e 5).
I pigmenti usati come base sono, dal centro: Rosso di cadmio chiaro, Giallo di cadmio scuro, Minio di piombo puro, Porpora, Blu cemento, Cobalto turchese, Verde ossido di cromo, Viola di marte.
Le velature sono, da sinistra in senso orario: Bianco di zinco, Verde smeraldo, Viola oltremare, Bianco di Spagna, Verde vagone, Giallo di Napoli, Verde foresta, Blu ercolano, Rosso laccato chiaro, (poi a destra) Terra di Siena bruciata, Terra verde Nicosia, Rame, Verde oltremare, Magenta, Verde pappagallo, Blu omega, Lacca rosa di Francia, (in basso a destra) Rosso inglese, Giallo margherita, Blu cobalto.
Come si vede, i colori più trasparenti lasciano intravedere la tinta sottostante, creando diverse sfumature. È interessante vedere come anche i pigmenti mediamente coprenti, come il Giallo di Napoli e il Bianco di zinco, vengano riflessi in maniera diversa rispetto al colore che hanno sotto (difficile da percepire in foto).
Per realizzare questo dipinto sono state disegnate per ogni pigmento 5 tracce con la matita, dalla più leggera alla più pesante, per verificare in quale misura ogni pigmento lasciasse intravedere queste tracce. Il pigmento è stato diluito in modo da non essere né troppo compatto né troppo trasparente. A seconda del numero di tracce coperte o parzialmente coperte dalla tinta, gli è stato assegnato un valore da 1 a 5 (valore che si ritrova in ogni scheda dei pigmenti in questo sito). Spesso nelle schede dei pigmenti trovate in rete o nei negozi di belle arti ho riscontrato delle differenze sensibili su questo dato, dunque ho preferito verificare personalmente questa importante caratteristica dei pigmenti.
Di seguito la lista dei pigmenti ordinati per potere coprente, dal più basso (trasparente) al più alto (coprente):
1: Arancio ercolano, Bianco di Spagna, Giallo limone, Giallo kc4, Giallo limone cz2, Giallo chiaro solido, Limonite, Giallo onice, Cinabro, Rosso laccato, Rosso segnale, Magenta, Verde pappagallo, Terra di Vicenza;
2: Giallo di cromo, Oro perla, Terra di Siena naturale, Terra verde, Giallo infuocato, Giallo margherita, Rosso veneto, Blu omega, Verde vagone, Verde solex, Terra verde antica, Ocra dorata;
3: Blu cobalto, Bianco di zinco, Bianco perlescente, Terra di Siena bruciata, Terra gialla, Ocra rossa, Terra rossa, Lacca rosa di Francia, Rosso carminio, Rosso inglese, Viola oltremare, Lacca viola, Violetto manganese, Blu ercolano, Verde 4fr, Verde foresta, Verde smeraldo, Terra d'ombra naturale di Cipro, Terra verde Nicosia, Ocra Avana, Ocra Dunkel, Nero Roma;
4: Blu di Prussia, Bianco di titanio, Giallo di cadmio, Arancio di marte, Nero avorio, Blu cobalto, Blu cobalto imitazione, Indaco, Bruno Cassel, Arancio di cadmio, Minio di piombo puro, Terra d'ombra bruciata, Giallo di marte, Giallo di Napoli, Terra d'ombra naturale, Grafite, Giallo ossido, Rosso Pozzuoli, Rosso sinopia, Blu minerale, Blu cemento, Blu ftalo, Verde veronese, Verde oltremare;
5: Giallo di cromo, Nero fumo, Nero vite, Bruno di marte, Ossido morellone, Blu manganese, Rosso di cadmio , Rosso di marte, Rosso Baltimora, Porpora, Viola di marte, Bordeaux di cadmio, Cobalto turchese, Verde ossido di cromo puro, Rame, Nero ossido.
Questa illustrazione è nata con il proposito di creare dei grigi dalla somma di due colori complementari. Se si parla di colori primari sottrattivi (quelli che sommati tra loro danno origine teoricamente al nero) si fa riferimento al sistema “CMYK” (C=Cyan, M=Magenta, Y=Yellow, K=Black), i cui primari sono appunto Ciano, Magenta e Giallo. Sono i tre colori che, combinati tra loro, danno vita a tutti gli altri colori, e il sistema CMYK è quello che si usa anche per la stampa. Due colori complementari sono due colori "opposti", cioè che non hanno in comune nessun colore primario. Per esempio il giallo è il complementare del viola (dato dal rosso + blu), il verde (blu + giallo) è il complementare del rosso, e il blu è il complementare dell'arancione (giallo + rosso). Queste coppie sono quelle che creano maggiore contrasto a livello visivo.
Mischiando i complementari si formano dei grigi, che non sono spenti e neutri come i grigi formati dal bianco + nero, ma presentano tonalità e sfumature diverse e uniche.
Seguendo questo principio ho formato dei cerchi (in primo piano) contenenti 4 spicchi, complementari a coppie di spicchi orizzontali, che mischiati danno vita al grigio che si trova nello spicchio del cerchio in secondo piano (nella figura a sinistra le due coppie di complementari sono a-b e c-d). Più i due colori mischiati sono effettivamente complementari, più la tinta sarà grigia, viceversa il risultato sarà una tonalità bruna o colorata. Inoltre, se uno dei due colori della miscela ha una tinta molto forte (alto potere colorante) dovrà essere quantitativamente minore dell’altra tinta, altrimenti colorerà eccessivamente la miscela e non si formerà un grigio.
Si guardi ad esempio il Carminio (nel quarto cerchio dell’ultima fila) che mischiato con il Cobalto turchese forma un grigio molto tendente al violaceo. Anche nel quarto cerchio della seconda fila si trova il Carminio (in basso a sinistra), più scuro perché in concentrazione maggiore e meno diluito, unito al Verde smeraldo, e il risultato è un grigio-azzurro intenso. Questo studio ha dato risultati interessanti soprattutto trattando le tinte più coloranti e intense, mentre è stato difficile ottenere dei grigi con i colori troppo trasparenti e dal basso potere colorante, come ad esempio per il terzo cerchio della seconda fila, che ha nella coppia in basso il Blu ftalo e la Terra di Vicenza. La trasparenza di quest’ultimo pigmento si è male amalgamato all’intenso Blu ftalo, formando una tinta verdastra anch’essa molto trasparente e tenue. Grigi particolarmente interessanti sono quelli formati da: Lacca rosa di Francia + Cobalto turchese, Violetto manganese + Verde veronese, Blu minerale + Arancio di piombo, Verde foresta + Porpora, Arancio di marte + Blu manganese.
Lo studio prevedeva la mescolanza di due o al massimo 3 pigmenti puri diversi, ma i grigi migliori in ogni caso si ottengono mischiando molti pigmenti insieme, seguendo il principio dei complementari, fino a raggiungere la tonalità desiderata, e considerando che le combinazioni sono potenzialmente infinite.
Questa illustrazione è nata con lo scopo di indagare le differenze tra i bianchi e i neri.
Il Bianco di Spagna è stato utilizzato per lo sfondo, poiché aveva un cattivo effetto se mischiato con i neri; non modificava la loro tinta bensì la consistenza, creando una miscela troppo trasparente. Questo effetto potrebbe essere utile qualora si vogliano creare delle velature trasparenti con i neri.
In questa illustrazione che non richiedeva velature ma neri compatti, il Bianco di Spagna facendo da sfondo ha il merito di avvolgere l'insieme, dando risalto alla brillantezza degli altri bianchi.
Il Bianco di zinco e quello di Titanio possono, non miscelati, risultare identici. Con il tempo però il Bianco di titanio tende ad ingiallire leggermente, per questo è consigliato usarlo sempre mischiato ad un po’ di zinco. Oltre quindi ad un mantenimento migliore della purezza del bianco, il Bianco di zinco ha l’importante caratteristica di schiarire di meno la tinta con cui è mischiato e di far quindi risaltare meglio la sua tonalità; questa proprietà è qui evidente con i neri. Nella parte in basso al centro dell’illustrazione il Bianco di titanio schiarisce, ingrigendoli, i neri. Sopra questo spicchio, i neri incontrano invece il Bianco di zinco; la differenza è evidente. Sopra ancora, il Bianco perlescente conferisce un carattere cangiante e argentato ai neri. Il punto di forza del Bianco di titanio è il suo alto potere coprente; se infatti si ha bisogno di un bianco estremamente coprente, il Bianco di zinco non è sufficiente.
Gli spicchi bianchi, dal primo in alto in senso orario, sono: Bianco di zinco, Bianco perlescente, Bianco di zinco, Bianco di titanio, Bianco perlescente, Bianco di zinco, Bianco perlescente, Bianco di titanio. In basso a destra del cerchio con i neri c’è di nuovo Bianco di titanio; cosicché ogni nero è stato sfumato sia con Bianco di zinco che di titanio.
I neri, dall'alto in senso orario, sono: Nero avorio, Grafite, Nero ossido, Nero fumo, Nero Roma, Nero vite, Nero avorio, Grafite, Nero ossido, Nero fumo, Nero Roma, Nero vite.
Le differenze tra i neri, un po’ difficili da vedere in foto, dal vivo si percepiscono distintamente. Dai pigmenti puri, non mischiati con i bianchi o con altri colori, si evince che: Il Nero Roma, in realtà una terra molto scura, è un pigmento dalla tinta leggera, che con il bianco si schiarisce molto. il Nero vite da asciutto è opaco e compatto; l’Avorio è un nero profondo e lucido ma un po’ meno compatto del Nero vite o del Nero Fumo; la Grafite si diversifica da tutti gli altri per la brillantezza e il tono: più sul grigio-azzurro che sul bruno. Il Nero ossido, compatto e omogeneo, verte su un bruno scurissimo; il Nero fumo è di un bel tono fuliggine, profondo e compatto, e una volta asciutto si rivela il nero più scuro di tutti, meno opaco del Nero vite.
In generale quindi dalla diluizione con il Bianco perla si nota che viene conferito ai neri un tono metallico, in una miscela difficilmente omogenea. Con il Bianco di titanio invece creano una miscela molto omogena, ma la loro tinta ne risulta leggermente spenta. Infine con lo Zinco i colori conservano e anzi viene sottolineata la loro peculiare tonalità.
Questa illustrazione mette a confronto i pigmenti verdi e blu. I pigmenti verdi utilizzati sono, da in alto a sinistra: Verde 4fr, Verde pappagallo, Verde solex, Verde veronese (molto spento nella foto), Verde smeraldo, Verde oltremare, Verde ossido di cromo, Verde foresta, Verde vagone. I blu, da in alto al centro: Blu ercolano, Blu omega, Blu cemento, Blu ftalo, Blu di Prussia, Blu minerale, Indaco, Blu oltremare, Blu cobalto imitazione, Blu cobalto, Blu manganese.
Dal Blu ercolano all’Indaco i colori sono cangianti e trasparenti, molto chiari gli iniziali, fino ai più scuri, che sono il Blu ftalo, il Blu di Prussia, il Blu minerale e l’Indaco. Gli ultimi quattro "spicchi" del cerchio sono dei blu meno smaltati ma comunque intensi, con il Blu cobalto imitazione e il manganese che sono i più opachi. Il cerchio più interno è dato dagli stessi blu mischiati con Bianco di zinco. In questo modo è ancora più evidente che: il Blu oltremare è il blu più caldo, l’Ercolano il più chiaro e delicato di tinta, l’Indaco il più scuro, il Cemento, Ftalo e Prussia i più intensi e forti di tinta, il Manganese il blu che più verte al grigio.
I verdi, un po’ spenti dalla foto, confermano in questa disposizione che: il Pappagallo è il verde più tendente al giallo, seguito dal Verde 4fr; il Solex, il Veronese e l’Oltremare i più tendenti al blu; il Verde vagone il più tendente al bruno, il Verde foresta il più scuro.